domenica 3 aprile 2011

UN BRIVIDO ESPRESSIONISTA

Il cambio di tonalità nei colori delle giornate provoca sempre in me qualche sorta di emozione.
È come se le sfumature delle transizioni stagionali attraversassero anche il mio corpo per poi arrivare a permeare i sentimenti. Sono lievi e graduali passaggi, spesso caratterizzati dalla convivenza di stati d'animo differenti, che a volte emergono fino a diventare quasi palpabili.
Di solito la percezione del cambiamento avviene in un istante preciso. E mi viene da pensare ad un quadro di Pollock; a quell'istante in cui il colore incontra la tela, magari provocando una flessione impercettibile seguita dalla penetrazione del colore tra le fibre. Se la tela fosse senziente avvertirebbe un brivido. Si accorgerebbe del suo cambiamento di stato.
Allo stesso modo, qualche giorno fa, la primavera mi è schizzata addosso, mentre trascinavo la valigia verso la stazione. Ne ho avvertito il profumo, anche se procedevo a passo svelto su un marciapiede accanto al traffico congestionato dove a fiorire è solo lo smog. Ne ho avvertito il calore, col sole che mi accarezzava il viso quasi  ad invitarmi ad una pausa per guardare l'azzurro terso del cielo. Ne ho avvertito persino la malinconia, perché si sa, la primavera è la stagione del risveglio, e proprio per questo è il momento in cui mi rendo conto che il tempo scorre velocemente ed ho paura di non stare al passo, nonostante la mia marcia veloce con valigie colme di buoni propositi.
È la mia stagione preferita, la primavera. Ogni anno in cui viene a colorarmi lo spirito, ricordo la prima volta in cui mi sentii come un quadro di Pollock: rivedo le mie gambe colorate dal celeste dei primi collant leggeri della stagione, un paio di ballerine ed un vestito dai colori pastello. Rivedo il color rosso mattone della pavimentazione che ricopre la piazzetta sotto al mio palazzo. Ricordo che era domenica, e aspettavo le mie amiche per andare alla Messa. Era l'anno precedente alla Cresima.
Tante cose sono cambiate da quel momento - prima fra tutte l'allontanamento dalla Chiesa Cattolica - eppure quel sentimento nei confronti del risveglio primaverile è rimasto immutato.
Nel mio percorso verso la stazione ho rivisto i collant celesti e il pavimento rosso mattone, ed è in quell'istante che ho sentito il brivido, e Le ho dato il benvenuto.
Un altro inverno è passato velocemente. Un altro ne arriverà altrettanto rapidamente. Per ora prendo in mano un pennello ed inizio a sfumare quel meraviglioso schizzo di colore espressionista, cercando di ottenerne dei  contorni impressionisti.

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