lunedì 16 dicembre 2013

Stoffa

Veli di malinconia gettati al vento dei giorni, che discreti scorrono nel clamore di presunte felicità.

Brandelli di storie rattoppati con fili di parole evanescenti, che si rincorrono, scorrono e si dissolvono.

Drappeggi di emozioni sontuosi nei banchetti regali, che si esauriscono con l'assalto di una folla affamata. 

Coltri di silenziosa solitudine e chiassosa inadeguatezza, che si disperdono nel pudore di un pianto in disparte.

Teli di uniforme e anonima superficialità, che coprono lo scempio di vite nude, multiformi e abissali.

venerdì 29 novembre 2013

IMBR (O/I) GLIARE

Imbrigliare senza imbrogli.
Imbrogliare senza briglie.

Non riesco più a sbrogliarmi.

Non mi faccio più imbrigliare.
Non mi faccio più imbrogliare.

Corro a briglia sciolta
Per colpa di un imbroglio

Se m'imbrigli non ti imbroglio.
Se m'imbrogli non m'imbrigli.
Ma mi sbaglio.

giovedì 3 ottobre 2013

L'aquila e il delfino

Quando mi chiese "che animale sei?" rimasi un po' stupita e interdetta. 
Poi ci pensai un attimo e dissi "ma certo, il delfino! Libero, acuto, profondo e leggero allo stesso tempo!"
"E chi vorresti accanto?"
"Questa è facile! Un'aquila!"
"Che strana coppia... E perché un'aquila?"
"Perché agli abitanti del mare è negata la visione d'insieme. Per quanto brillante, il delfino non può vedere il mondo da lassù"
"Ma come faranno ad incontrarsi due animali così diversi, se il delfino non sa volare e l'aquila non sa nuotare?"
"Il delfino sa saltare".

sabato 14 settembre 2013

Corpo

Corpo esanime. 
Scomposto a terra.
Lurido e pesante.
Putrido.
Sguardi di pietà e disgusto.
Occhi ladri e occhi in fuga.

Qualcuno la riconosce.
Qualcuno non la riconosce più.

Quand'era anima, erano comparse.
Da quand'è carne su strada, sono scomparse.

Due braccia coraggiose la sollevano per portarla altrove.
Sollievo. 
Finito il contatto duro e ruvido con l'asfalto.
Si lascia portare. Si lascia riscaldare. Si lascia curare.
Andrà meglio, dicono.

Ma invece è sempre lì. 
Nessuno mai s'era fermato.

Corpo esanime.
Scomposto a terra.
Lurido e pesante.
Putrido.

E intanto s'è fatta notte.
Ed è freddo pure fuori.

lunedì 12 agosto 2013

Schegge

Nel disordine entropico di un'aria affollata, ti ho riconosciuto.
Vibrazioni rallentate attraversano interferenze di pensieri spezzati.
Ladri di sguardi abbracciati e fuggenti si rincorrono, si scacciano e si negano.
Magneti scalfiti esercitano invano forze primitive nell'irrisolvibile labirinto del presente.
Sarà silenzio, buio e impressioni perdute.

martedì 30 luglio 2013

Apnea

Vacillo e Oscillo.
Nel terreno molle e colloso.
E poi, fuggo nelle apnee.
Sospesa in aria, trattengo il respiro e mi tuffo nelle vite possibili.
Soffoco.
Con forza riemergo.
Respiro.
Riaffondo.
Annaspo e mi aggrappo a presenze che si sfaldano sotto le mani sporche e stanche.
Mi manca il fiato e imploro salvezza.
Ma è silenzio e deserto intorno a me.
E colo a picco.

giovedì 13 giugno 2013

L'ARTE DEL RIDERE

Ridere di gusto. Ridere con gli occhi, con la bocca, con tutto il corpo.

Quando si è sperimentata l'introspezione, la riflessione, il silenzio e il pianto.
Quando si è scavato dentro se stessi al punto d'aver disseppellito gli strati più profondi e sedimentati del proprio essere. 
Quando si è studiata ogni sfumatura cangiante del proprio carattere e del proprio stare al mondo.

Una risata sonora diventa lo strumento per tornare a galla. 
Per riemergere dall'abisso.
Per risalire in superficie con la consapevolezza di chi ha esplorato il fondale più insidioso e sublime.

Una risata contagiosa diventa un invito.
Un invito per le persone a cui si vuole bene a ridere con noi, per sopportarsi, sopportarci e sopportare meglio la densità di un'esistenza consapevole e pensierosa.

giovedì 30 maggio 2013

Cambiamenti.

Giorno dopo giorno, passo dopo passo.
A forgiare un'identità guerriera e inattaccabile.
Puntare alla forza estrema e all'estrema indipendenza.
Allenamenti impietosi per l'anima.
Violenze spietate al cuore.

D'improvviso, constatare il successo dell'operazione.
E rammaricarsene profondamente.

Sbriciolarsi nella propria fragilità.
Vedersi in controluce. 
Trasparenze. 
Filigrane di paure e delicatezza.
Lanciare un grido soffocato.
Debolezza.
Immensa. 
Infinita Debolezza.
Ma nessuno ascolta, ormai.
Nessuno crede alla debolezza di un guerriero.

E così, ritirata nel nido con l'ala rotta,
Aspetto qualcuno che creda.
Che creda nelle armi deposte.
Nel bisogno di un'ala più grande che mi protegga dal temporale infinito dei miei inverni.
Nel bisogno di un'ala più grande che mi sollevi più in alto dei caldi tramonti delle mie estati.

domenica 19 maggio 2013

L'abbraccio della natura

Commovente.
Come le strade sterrate e macchiate di sole e di ombre preservino emozioni e sensazioni di una vita intera.
Come l'odore immutato dell'erba tagliata o il rosso dei papaveri che coraggiosi sbucano nei campi di grano proteggano, fin da quand'ero bambina, le inquietudini e le riflessioni più intime.

Rispettosi custodi del mio vivere altalenante.
Testimoni fedeli delle prime cadute in bicicletta.
Delle prime ferite d'amore.
Di quelle più adulte e feroci.
Delle speranze sfumate nell'impotenza e sfociate nella rabbia.

Lo spazio della riflessione, è il passeggiare con se stessi nella campagna di sempre.
Solcare da anni le stesse strade, eppure trovarle sempre nuove.
Perché sempre nuova è l'inquietudine che ci ha spinto a percorrerle.
Trovarle sempre nuove, eppure sentirsi protetti dal più familiare degli abbracci:
Quello della natura che ci ha visti crescere.
Correre, arrancare, stancarci, gridare, piangere, soffocare.
E rinascere ogni volta, in primavera.

giovedì 18 aprile 2013

Gli occhi dello scrittore

Gli scrittori, li riconosci dall'onestà degli occhi.
Il loro sguardo, profondo e attento, non è mai un ladro.
Prende in prestito le storie dal mondo, e poi gliele restituisce, sempre.
Con l'umile grandiosità di una parola eterna.

martedì 2 aprile 2013

(sotto)vuoto

A colpi di spugna.
Eppure restano tracce.
Memorie d'inganni fatati.
Morbido torpore, culla di beatitudine.
Improvvisi risvegli su letti di spilli.
Assenze gelide di ombre immaginarie.

giovedì 7 marzo 2013

Stare bene con se stessi ...

"Stare bene con se stessi per stare bene con gli altri."

Sacrosanto. Ma non basta.
Gli estremismi rovinano. Le idee. Le persone. L'umanità.
Umanità non in quanto genere umano. 
Umanità in quanto "ricordarsi vagamente che in fondo in fondo, in un luogo non meglio precisato, siamo esseri UMANI" e se non la smettiamo di sfrattare dalla nostra condizione questa indiscutibile verità, finiremo davvero per perderla definitivamente.
Imbrutiti e soli.
Ecco a cosa ci ha portato la massima "stare bene con se stessi per stare bene con gli altri".

Siamo arrivati alla versione menoduepuntozero. Involuzione.
Stiamo talmente bene da soli, che gli altri non li cerchiamo più.

Personal trainer di noi stessi, ci siamo incitati, in maniera peraltro molto credibile con frasi del tipo "Io basto a me stesso" "Io non ho bisogno di nessuno" "Io posso farcela da solo in qualsiasi circostanza". Io. Io. Io.
Incoraggiamenti da cheer leader per la nostra anima quando siamo rimasti scottati e soli, sono finiti per diventare un precetto di vita.

"Io basto a me stesso" ci ha fatto dimenticare che, con tutto il rispetto per chi "si basta", è comunque meglio "avanzare", perché "avanzare" vuol dire anche "andare avanti".

"Io non ho bisogno di nessuno" ci ha fatto dimenticare che, se può farci sentire onnipotenti vedere che sappiamo camminare per mille chilometri in salita con 100 chili sulle spalle, ogni tanto dà sollievo smezzare il peso e perdersi in un abbraccio.

"Io posso farcela in qualsiasi circostanza" ci ha fatto dimenticare che sì, siamo bravi a resistere in mezzo al fetore di una discarica e nonostante tutto abbozzare un sorriso, ma se qualcuno ci offre un riparo pulito da un'esistenza di merda, beh forse si può ridere di cuore.

Tutti maestri di sopravvivenza siamo diventati. Tutti a superare prove di resistenza.
Abbiamo imparato a stare da soli.
Bravi, complimenti.
Com'è che finiva la prima frase?

venerdì 1 marzo 2013

SENZA USCITA.

Implosione.
Soffocamento introflesso.
In me.
Per salvarvi. Per salvarti.
Da me.
Implosione.

venerdì 15 febbraio 2013

Condanne

Orgoglio che non mi fai dire,
Impazienza che non mi fai aspettare,
Stratega mai lo sono stata.
Diffidente verso il mondo per natura.
Stanca di guardarmi le spalle.
Abbasso le difese. Sono vulnerabile.
Mi condanno e mi assolvo.
Cento volte al giorno.
Mi assolvo e mi condanno.
Per l'ostinata purezza.
E sorrido di me,
d'amore e di tenerezza.

venerdì 25 gennaio 2013

CAOS

Impetuosa.
Cavalco la vita, impetuosa.
Prendo a morsi la strada. Impaziente.
Impaziente, aspetto.
Ricoperta di felicità. Scalpito.
Insaziabile di felicità. Salto.
Ingorda.
Vestita di sorrisi e scrollate le ceneri, vivo di vita l'attesa sospesa.
Grido i colori e Respiro i silenzi.
Tremo di dubbi e Tingo i ricordi.
Attacco memorie e ripongo frammenti.
Spero sospiri e Sussurro segreti.
Caos primordiale.
Da non riordinare.
Fluisce, si slega, non si spiega.
Spiega le ali e spezza traiettorie.
Caos.
Supremo non-senso del vivere denso.