mercoledì 7 marzo 2012

Alla ricerca della femminilità perduta

Indosso un sorriso. Lo calzo come la scarpetta di Cenerentola. Ma mi va stretto, come avessi il piede delle sorellastre.
Mostro entusiasmo, energia e vitalità, per occultare la solitudine, lo smarrimento e la malinconia che stanno dentro.

L'erasmus mi ha restituito umanità. Proprio per questo, soffro quando non ne sento intorno a me.
Mi sono ammorbidita. Per questo sono più vulnerabile.
Sono più malleabile, ho attenuato per alcuni aspetti la rigidità che mi ingabbiava.
Mi sono riscoperta donna.
Ho forgiato un carattere forte ed imperturbabile, almeno in apparenza.
Ho sempre sentito in me l'androgino. Avvertivo in me la compresenza di entrambi i sessi.
La forza dell'uomo, la sensibilità della donna.
Ora sento di dover lasciare il giusto spazio alla mia femminilità, di esprimerla non solo esteriormente, come peraltro ho sempre fatto, ma anche interiormente.
Non voglio più vergognarmi delle debolezze di una donna.
Non voglio più impormi ed imporre agli altri l'immagine di un essere che non ha bisogno di niente e nessuno.
Ho le mie debolezze, ho bisogno d'affetto.
Ho bisogno di ricevere piccole attenzioni, di amare e d'essere amata.
Ho bisogno di un abbraccio rassicurante.
Ho bisogno d'essere corteggiata.
Ho bisogno di sentirmi protetta.
Sogno un amore vero, stavolta.

La solitudine è solo l'incapacità di stare insieme.
Sogno un Uomo che mi possa dire sempre, a prescindere da tutto e da tutti, "Io ci sono".

1 commento:

  1. La tua ultima frase riassume tutto. Il nostro desiderio è quello di donarci agli altri, ma non dobbiamo dimenticare che la nostra ricerca dell'altro deve essere concentrata su quelli che "ci sono", qualunque cosa succeda...

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