venerdì 26 agosto 2011

Profezie

Dopo appena due giorni, la mia fortezza è stata colpita. Devastata. Rasa al suolo. Saccheggiata.


Questo scrivevo Lunedì.

Tutte le perplessità che avevo si erano risolte nel prendere coscienza di essere innamorata, di non negarmelo più.
A due settimane esatte dalla partenza con una valigia da riempire e una vita da traslocare, con tanti pensieri, preoccupazioni, paure, avevo riconosciuto che lui fosse il mio punto fisso. Ero reticente. Perché sono una Valchiria. Autonoma, battagliera, coraggiosa.

Quarantotto ore dopo, le sue perplessità si sono risolte nel modo inverso.
Ed io sono sola. Con una valigia da riempire e una vita da traslocare, con tanti pensieri, preoccupazioni, paure, e una storia a cui finalmente ero riuscita ad abbandonarmi, finita.

In tutto questo lui mi abbracciava e mi baciava come non aveva fatto mai, come non volesse lasciarmi andare. Forse per dimostrare a se stesso il contrario di quello che pensa. Ed io ci morivo dentro quegli abbracci, non riuscivo a divincolarmi e dirgli di no, mi ci abbandonavo, come non mi avesse detto nulla.

Mai più, mi ero ripromessa in passato, nessun uomo avrebbe dovuto avere su di me il potere di farmi soffrire.
Eppure brucia. E sono sola. E nella mia valigia non so che mettere. Perché per ora è colma del dolore che provo in questo momento.

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