lunedì 7 novembre 2011

Vulcano

Vitalità, intraprendenza, slancio.
Idee, dinamismo, apertura.

Ad ogni momento di nausea e di disgusto corrisponde una crescita. 
Uno sviluppo. Una tensione verso l'alto.
L'ho sperimentato sulla mia pelle. 
Dall'oggi al domani. 
Ho sentito l'invasione di un disagio putrido e maleodorante irrompermi da dentro.
L'ho sentito pervadermi in ogni singola cellula del mio corpo.
Lo sto sentendo evaporare lentamente. Dissolversi nell'aria.

Sono impaziente. Scalpitante.
Le scarpe che indosso sono troppo strette. 
Sono almeno un paio di numeri in meno di quelle che vorrei.
Ci sono stati momenti in cui ho pensato che mi avrebbero mandato in cancrena i piedi.
Momenti in cui ero convinta che mi avrebbero massacrato per la vita.

Momenti in cui avrei voluto strapparmele a morsi, ma sarebbe stato come addentare una lastra d'acciaio inossidabile: avrei sentito l'atroce stridio dei denti sulla superficie gelida e impenetrabile. Ed oltre al podologo avrei avuto bisogno anche di un bravo dentista.

Devo sbarazzarmi della "cendre latine" e della "poussière greque", caro Charles, e forse tu potrai capirmi.

Un potente aspirapolvere. Il migliore in commercio. S'il vous plaît.
Non sia mai che le rinneghi. Anzi, le rispetto. 
Ma "cenere" e "polvere" non sono esattamente le parole chiave per il mio futuro.


Se dovessi usare una parola per la mia vita ora? Vulcano.

Tremblements de terre, ebollizione di pensieri, tentativi di controllo. 

Esplosioni di rabbia e di idee en même temps.

Lava che cola sul mio corpo. Brucia. Ma mi fa sentire viva.
Amerò queste ustioni. Amerò quelle cicatrici.


Ho voglia di correre verso la meta. Ho voglia di trovare la mia strada. Le mie strade.
Sono molteplice. Sempre lo sono stata. Sono estrema e molteplice.

Temo che dal mio tutto non riesca a tirar fuori niente.
Temo. Ma so che non sarà così. 

Perché fino ad ora, anche quando temevo il niente, tutto è arrivato.
Perché del niente non mi accontento.
Ed è proprio quando la crainte del niente si fa insostenibile, che riesco ad attingere al tutto.

Oggi ho pensato di "classificarmi".
Per ruspare in mezzo al tutto. Alla ricerca della razionalità e della logica che tanto amo.

Mi sono detta: "Quali sono le prime 3 parole che ti vengono in mente se pensi a te e a quello che vuoi?".
Senza pensarci. Le prime tre.


Scrivere.
Francia.
Make up.




C'est bizarre.
La terza poi, in rapporto alle altre due, sembra una chute de style senza pari.
Eppure lo so, troverò il modo di combinarle tutte e tre. Per farne il mio futuro.




(Beh di certo non scriverò un libro sulla Ville Lumière con l'eye liner, anche se sarebbe quantomeno originale.)

2 commenti:

  1. Lascia che il "demone" che hai dentro di te continui a crescere...lascialo esplodere!
    Ti auguro il meglio
    Cabi

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  2. Grazie Cabi, speriamo sia un'esplosione spettacolare e non distruttrice

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