sabato 30 gennaio 2010

IL PRINCIPIO DELLA PIGRIZIA


Può l'amore trasformarsi in odio?
Questa domanda spaventa un po', ma non è per niente banale. Sono sentimenti estremi, sono sentimenti opposti, ma può succedere. Il tempo scorre, si entra in circoli viziosi, spirali che ci aggrovigliano e che non hanno fine, evoluzioni che non si vedono e non si vedranno.

E qui tornano alla mente reminiscenze di fisica; il primo principio della dinamica è spuntato fuori dall'area-ricordo della scuola:

"un corpo permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme a meno che non intervenga una forza esterna a modificare tale stato"

E' una legge che non vale solo per i corpi, ma anche per i sentimenti.

Io più che "principio della dinamica" l'avrei chiamato "principio della pigrizia".
E' un sistema di pigri il mondo. 
Ecco come i circoli viziosi diventano interminabili, o almeno continuano il loro moto fino a che non interviene qualcuno a sbarrarli con la creazione di un nuovo cambio di stato.
E' nel momento in cui non si argina l'interminabile circolo vizioso dell'indecisione su un sentimento, che l'amore inizia il suo percorso verso l'odio. Perché un amore che non trova risposta, per inerzia tende a sfibrarsi, tende a marcire, fino a che non si decompone e confluisce nel suo opposto.


Finire una storia vuol dire andare contro l'inerzia e applicare il primo principio della dinamica. Per questo ci vuole una grande forza, la forza di modificare lo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme.
Decidere di ricominciare richiede una forza ancora maggiore, perché vuol dire andare incontro a un nuovo cambiamento di stato.

Quindi chi non ha avuto la forza di lasciare, come potrà mai trovare la forza di ricominciare?

"In assenza di forze, il moto rettilineo uniforme dall'amore all'odio prosegue il suo percorso inarrestabile."


Purtroppo questo dimostra che il quesito iniziale ha risposta affermativa.

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